Zorro, la leggenda si consolida al cinema e in televisione

a cura di Gianluca Turconi

La leggenda di Zorro, nata dalla deformazione letteraria della realtà storica riguardante il bandito californiano Joaquin Murrieta, raggiunse il suo apice grazie alle molte trasposizioni cinematografiche e alla serie televisiva di culto prodotta da Walt Disney.

Il cinema e la televisione consacrano il mito di Zorro

Nonostante il buon successo letterario, il personaggio di Zorro avrebbe avuto meno possibilità di divenire un'icona dell'immaginario popolare se solo due anni dopo la pubblicazione de La maledizione di Capistrano, questa storia non fosse stata scelta per il film Il segno di Zorro (titolo originale: The Mark of Zorro) dall'attore e produttore statunitense Douglas Fairbanks.

Il grande divo del cinema muto americano Douglas Fairbanks interpreta l'eroe mascherato nel primo successo cinematografico Il segno di Zorro - Immagine in pubblico dominio, fonte Wikimedia Commons

Il grande divo del cinema muto americano Douglas Fairbanks interpreta l'eroe mascherato nel primo successo cinematografico Il segno di Zorro.

Secondo l'aneddotica ufficiale, Fairbanks si interessò a Zorro addirittura durante la sua luna di miele dopo il matrimonio con Mary Pickford, attrice canadese e co-fondatrice dello studio cinematografico United Artists.

Entrambi divi del cinema muto di Hollywood agli inizi degli anni '20 del XX secolo, seppero dare a questa pellicola una notorietà rilevante ancora prima di uscire ufficialmente nelle sale, per il solo fatto che Fairbanks vi recitasse nel ruolo principale dell'eroe e la Pickford ne fosse co-produttrice.

La simbologia del giustiziere mascherato che lasciava la propria zeta firmata con la spada, risultò particolarmente efficace in un film muto senza dialoghi. Il successo fu replicato nel seguito di questa pellicola, intitolato Don Q: il figlio di Zorro (Don Q: Son of Zorro). Di minore qualità rispetto al primo film, questo secondo capitolo contribuì comunque a rinsaldare la posizione del personaggio di Zorro come leggenda americana.

Ogni successiva opera cinematografica e televisiva basata sulla storia di Zorro può essere fatta rientrare in due categorie principali delineate già dai film degli esordi:

  1. pellicole in cui il protagonista è l'eroe stesso e la storia non è altro che una variante più o meno fedele della leggenda originale. I titoli di questa categoria sono The Mark of Zorro (1920), The Bold Caballero (1936), Zorro's Fighting Legion (1939), The Mark of Zorro (1940), la serie televisiva Zorro di Walt Disney (in prima visione dal 1957 al 1959), la serie televisiva Zorro della New World (in prima visione dal 1990 al 1993), Zorro: La Espada y la Rosa (2007);
  2. pellicole in cui il protagonista è un discendente dello Zorro originale o un terzo che dopo aver udito la leggenda decide di indossare la maschera di Zorro. A questa seconda categoria appartengono: Don Q, Son of Zorro (1925), Zorro Rides Again (1937), Zorro's Black Whip (1944), Son of Zorro (1947), Ghost of Zorro (1949), The Mark of Zorro (1974), Zorro (1974), la serie televisiva Zorro and Son (1983), The Mask of Zorro (1998), The Legend of Zorro (2005).

Oltre alla storia particolarmente appetibile per il grande pubblico, fu di particolare importanza per il successo di Zorro come personaggio cinematografico il fatto che un altro grande divo popolare come Tyrone Power lo interpretò nel rifacimento de Il segno di Zorro nel 1940.

La serie televisiva targata Walt Disney

Nel 1950, Johnston McCulley cedette i diritti cinematografici e televisivi di Zorro all'agente di Hollywood Mitchell Gertz. Solo due anni più tardi, Walt Disney entrò di pieno diritto nella leggenda di Zorro, durante la ricerca di fonti di finanziamento per il suo parco a tema, Disneyland. Attraverso la WED Enterprises, ottenne licenza per i diritti sulla storia, con l'intenzione di utilizzare i profitti della nuova impresa per finanziare il parco, tanto che nel 1953 fu costituita una nuova azienda, la Zorro Productions, come parte della più grande Walt Disney Incorporated.

Nel 1954, Walt Disney raggiunse un accordo con il network televisivo ABC per finanziare Disneyland e molti pensarono che la serie di Zorro avrebbe potuto vedere la luce in quell'anno. Tuttavia ciò non avvenne, in quanto l'ABC produsse un'altra serie antologica dedicata al parco. Fu solo nel 1957, dopo che Disneyland si fu rivelato un grande successo, che l'ABC si accordò con Disney per un nuovo finanziamento comprendente anche la realizzazione della serie su Zorro. Questo avvenimento segnò la consacrazione di Zorro come leggenda televisiva, grazie alla realizzazione di una serie di culto, e anche l'inizio di una lunga e complicata controversia legale tra Disney e la ABC in merito a chi possedesse realmente i diritti sul personaggio.

Indipendentemente dalle questioni legali, questa prima serie televisiva fu un successo enorme, al di là delle più rosee aspettative dei finanziatori. Ciò fu dovuto in massima parte al casting effettuato che permise di selezionare attori perfetti per le parti loro assegnate.

Per primo abbiamo Guy Williams, nome d'arte di Armand Joseph Catalano, assunto per recitare la parte di Don Diego e del mascherato Zorro. Fu capace di gestire il doppio ruolo miscelando sapientemente dramma, commedia e azione in scene spesso diversissime tra loro, denotando un'insospettata ecletticità.

Altro attore di spicco fu Henry Calvin (Wimberly Calvin Goodman) a cui fu assegnato il ruolo del Sergente Garcia, sottoposto dell'Alcalde al governo dell'allora cittadina di Los Angeles. Il Sergente Garcia era essenzialmente un personaggio comico che faceva della propria mole e della voracità a tavola elementi utilizzabili anche nella trama, per intermezzi divertenti o veri e propri colpi di scena. Calvin, già apprezzato attore teatrale a Broadway, aveva realmente il physique du rôle in quanto pesava oltre 150 kg distribuiti su 1,85 metri d'altezza.

La parte del cattivo Don Alejandro fu assegnata a George J. Lewis che aveva una lunga esperienza precedente proprio in ruoli da malvagio. Nato in Messico, Lewis parlava però un inglese senza alcun accento e, per poter recitare nella serie di Zorro, se ne creò uno artificioso, divenutone caratteristica di riconoscimento.

A fianco degli attori, senza che nessuno se lo aspettasse, fu una breve canzoncina a decretare il successo della serie. La semplice sigla dello show, scritta da Norman Foster e musicata da George Burns, sarebbe diventata uno dei temi musicali televisivi più conosciuti di tutti i tempi. Ecco le parole piuttosto ripetitive che avrebbero segnato un'epoca:

Out of the night,
when the full moon is bright,
comes the horseman known as Zorro.

This bold renegade
carves a Z with his blade,
a Z that stands for Zorro.

Zorro, Zorro, the fox so cunning and free,
Zorro, Zorro, who makes the sign of the Z.

Zorro, Zorro, Zorro, Zorro, Zorro.

Una borsa per il pranzo ispirata alla serie televisiva di Zorro - Immagine rilasciata sotto licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported, utente Visitor7, fonte Wikimedia Commons

Una borsa per il pranzo ispirata alla serie televisiva di Zorro. Il merchandising legato all'eroe mascherato è tanto vario quanto bizzarro.

La sigla andò in onda in anteprima nel 1957, durante l'episodio della serie antologica di Disneyland dedicata al quarto anniversario, e divenne tanto conosciuta da vendere oltre un milione di copie nei successivi due anni.

La serie TV classica rimase in visione per decenni, cosicché solo negli anni '80 la CBS pensò di rinverdire la leggenda di Zorro con nuove serie dedicate all'eroe mascherato, The New Adventures of Zorro e Zorro, the Gay Blade, che ebbero successo anche tra le nuove generazioni di spettatori, così da spingere la Disney a produrre un nuovo serial sempre su CBS, intitolato Zorro and son.

La leggenda di Zorro era ormai consolidata e gli anni novanta del secolo scorso lo dimostrarono con gli 88 episodi della serie TV co-prodotta da New World Television (USA), Ellipse (Francia) e RAI (Italia), trasmessa in più di cinquanta paesi nel mondo e affiancata da una serie animata appositamente realizzata dall'italiana Mondo TV nel 1992.

Nello stesso decennio, la Disney approfittò dei nuovi prodotti legati a Zorro per colorare la vecchia serie TV grazie a tecniche digitali all'avanguardia, ritrasmettendola su Disney Channel e successivamente licenziandola in molti altri paesi oltre agli USA.

L'apice della parabola di Zorro si può dire raggiunto tra il 1995 e il 1996, quando il suo personaggio uscì definitivamente dal mondo cinematografico e di avventura, approdando prima a teatro, grazie al Zorro di Ken Hill rappresentato a Londra nel '95, e in seguito sempre in TV nel '96, ma sotto forma addirittura di un programma documentaristico biografico prodotto da Arts & Entertainment.

Si aprì in questo modo la strada per le grandi produzioni hollywoodiane moderne che arrivarono nel 1998 con The Mask of Zorro, co-prodotto da TriStar Pictures e dalla Amblin Entertainment di Steven Spilberg, e The Legend of Zorro in cui nel 2005 recitarono Antonio Banderas e Katherine Zeta-Jones.

Con libri, pellicole cinematografiche, serie TV, dischi di grande successo, merchandising variabile dai giocattoli fino ai costumi per Carnevale, il personaggio di Zorro è stato monetizzato praticamente in ogni modo immaginabile, consolidando la propria figura di leggendario giustiziere mascherato.

Non male per un personaggio che vede le sue radici in uno spietato fuorilegge californiano del XIX secolo.

Fonti e letture consigliate

John Boessenecker, Gold Dust and Gunsmoke, John Wiley & Sons, 1999;

Eric Hobsbawn, Bandits, Harcourt Brace, 1969;

Joseph H. Jackson, Bad Company, Bison Books, 1949;

Nilda Rego, articoli del 22/12/1991 e 29/12/1991 sul Contra Costa Times;

John Rollin Ridge, The Life and Adventures of Joaquin Murrieta, 1955;

William B. Secrets, Lawmen & Desperadoes: 1850-1900, The Arthur H. Clark Company, 1994

The Vintage Library, A brief history of Zorro, web;

Bill Cotter, The Story of Zorro, web;

William Mero, Joaquin Murrieta: Literary Fiction or Historical Fact?, web;

Jennifer White, Zorro: The Legend Through The Years, web;

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