11.22.63 - La serie TV tratta dal romanzo di Stephen King

a cura di Andrea Micalone

Copertina della versione inglese del romanzo "11.22.63" di Stephen King - Immagine utilizzata per uso di critica o di discussione ex articolo 70 comma 1 della legge 22 aprile 1941 n. 633, fonte Internet

Copertina della versione inglese del romanzo "11.22.63" di Stephen King, dal quale è tratta la serie TV qui recensita.

Prima di cominciare, è doveroso un chiarimento. Al contrario di serie e film che ho recensito in passato, stavolta non avevo alcuna conoscenza dell'opera scritta da cui è stata tratta 11.22.63. Non conoscendo il romanzo originale è dunque naturale che questa mia recensione andrà esclusivamente ad analizzare la serie TV in sé, con i suoi pro e i suoi contro. Curiosando sul web ho scoperto che le differenze (soprattutto in alcuni punti che non ho apprezzato) sono abbastanza nette, ma non avendo letto il romanzo originale non mi permetterò di giudicare se il libro sia migliore. Dunque, non parlerò di ciò che non so, ma solo di quel che ho visto.

11.22.63 è una miniserie televisiva fantascientifica in otto puntate tratta da uno dei tanti successi di Stephen King. Il protagonista è interpretato da James Franco e tra i produttori figurano lo stesso King e J.J. Abrams. Oltre a questi nomi che facevano ben sperare sulla qualità dell'opera, la trama si è subito presentata molto avvincente: "Un insegnante di inglese del Maine viaggia indietro nel tempo per impedire l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy." Questo è il punto di partenza e, in pratica, la vicenda nel suo insieme.

La storia si presenta subito mediamente interessante, ha un buon ritmo e prende abbastanza il telespettatore. Come avrete notato sono abbastanza "medio" nei giudizi, e vado a spiegarvi il perché.

Sotto ogni punto di vista in cui si guardi questa serie, si trovano equamente ripartiti dei lati positivi e negativi.

  1. Se da un lato la trama di base è coinvolgente, dall'altro ci sono troppi punti in cui il telespettatore è costretto a sorbirsi sottotrame di cui non gli importa un granché;
  2. Tutto è gestito in modo logico a una visione "serena", ma se si inizia a riflettere su alcuni punti con maggior accuratezza, ecco che si scoprono delle stranezze che lasciano con l'amaro in bocca (di questo parlerò in modo approfondito dopo l'allerta spoiler, per non rovinare la sorpresa a chi volesse vedere la serie);
  3. Alcuni attori sono molto bravi e ben calati nel ruolo (James Franco, Chris Cooper), mentre altri mi sono sembrati piatti sino all'inverosimile, in particolare Sarah Gadon (forse il doppiaggio italiano ci ha messo del suo, ma lei in ogni caso mi è parsa decisamente monocolore dal punto di vista espressivo);
  4. Nel finale ci sono alcuni colpi di scena carini, ma niente di eccezionale. In tal caso, però, molto è determinato dalle conoscenze pregresse e dalla "cultura narrativa" del telespettatore. Con questo intendo dire che i colpi di scena finali sono ben fatti, ma vanno a stupire soltanto il pubblico poco avvezzo alle trame fantascientifiche. Chi invece avesse alle spalle molte letture e molto cinema, non avvertirà niente di particolarmente nuovo, anzi potrebbe assaporare un retrogusto di "già visto".

La serie merita dunque una piena sufficienza, ma a mio parere niente di più. È buona per trascorrere del tempo con una storia avvincente, ma non è destinata a segnare la storia come invece stanno facendo in questi anni molte altre opere televisive americane.

Sugli attori e sul finale si potrebbe comunque sorvolare, se a compensare ci fosse una sceneggiatura forte, cosa che purtroppo viene a mancare in più di un'occasione.

Da qui in poi consiglio di continuare la lettura solo a chi l'avesse già vista, oppure a chi non ha intenzione di vederla.

ALLERTA SPOILER

Protagonisti della serie TV - Immagine utilizzata per uso di critica o di discussione ex articolo 70 comma 1 della legge 22 aprile 1941 n. 633, fonte Internet

Gli attori maschili della Serie TV hanno mostrato una recitazione migliore rispetto alle protagoniste femminili, espressivamente piatte.

A mio parere ho rilevato delle imperfezioni (a volte veri e propri errori) che vanno a inficiare la qualità complessiva della serie. Se si fosse badato con più attenzione ad alcuni dettagli, il risultato finale sarebbe stato molto più gradevole.

Faccio un breve elenco.

  1. La facilità con cui tutti credono al viaggio nel tempo. Non si avverte a sufficienza l'elemento fantascientifico della serie poiché tutti i personaggi credono ciecamente al viaggio nel tempo nell'arco di qualche minuto. Soltanto il giovane Bill pretende delle prove, poiché non riesce a crederci; tutti gli altri se ne convincono in pochissimo tempo. Il protagonista è un po' scettico inizialmente, ma come entra nel condotto temporale e tenta un paio di esperimenti, in dieci minuti diviene un provetto viaggiatore. In questo caso si può accusare il montaggio, forse colpevole di voler sorvolare sulla preparazione della vicenda e di voler entrare subito nel vivo. Sadie Dunhill (la donna interpretata da Sarah Galdon) non ha però neanche questo tipo di scusanti. Nel momento in cui il fidanzato (colpevole di averle mentito mille volte) le dice che viene dal futuro, lei se ne convince all'istante e in modo ferreo. Il comportamento risulta tanto irrealistico al punto da indebolire la credibilità di tutto l'impianto narrativo;
  2. Incoerenze narrative. Nel corso della serie, viene detto più volte che Kennedy è stato ucciso da due cecchini. Uno è il famoso Lee Harvey Oswald (l'attore Daniel Webber gli somiglia moltissimo, ottima scelta), il secondo invece rimane avvolto nel mistero. Il protagonista deve dunque scoprire chi sia questo secondo omicida. Ci riesce quando nota che il giovane Bill (diventato ormai il suo aiutante) si sta avvicinando molto a Oswald. A quel punto sembra chiaro che il ragazzo è proprio il secondo cecchino, pertanto viene messo fuori uso e rinchiuso in un manicomio. Ebbene, a ben rifletterci, il giovane Bill però non può essere il secondo cecchino, per un motivo molto semplice. In questa storia il professore James Epping (James Franco) va indietro nel tempo per fermare l'assassinio di Kennedy. Nel corso delle sue indagini il giovane Bill (un ragazzo del passato) si unisce a lui per aiutarlo, dunque i due vanno insieme a Dallas e collaborano, sino a quando Epping capisce che Bill è il secondo assassino. Bill però si è recato a Dallas con Epping e ha conosciuto Oswald soltanto grazie allo stesso Epping, perciò, nel corso normale degli eventi, egli non va a Dallas, non conosce Oswald e non può essere di conseguenza il secondo omicida. In altre parole il secondo omicida sarebbe una creazione di Epping e delle sue modifiche temporali. Ciò però è falso, poiché si parla del secondo cecchino da prima del viaggio di Epping e del suo incontro con Bill. In conclusione, fino a quando Epping non va indietro nel tempo, Bill non ha ragione di andare a Dallas e di diventare il secondo omicida, perciò nel corso storico normale sarebbe dovuto esistere un solo cecchino (cosa che però viene negata con chiarezza in più di un'occasione). Non so se mi sono ben spiegato, poiché le questioni temporali di questo tipo sono sempre aggrovigliate. Per come la vedo io, però, questo non è un paradosso temporale, ma un vero e proprio errore di sceneggiatura;
  3. Inutilità del tutto. Alla fine Epping comprende che salvando Kennedy, tutto il mondo andrà in malora, perciò torna di nuovo indietro e annulla tutto quel che aveva fatto. Kennedy muore, la storia va come è andata nella realtà e tutta la serie TV (e il lavoraccio di Epping) sono stati completamente inutili.

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