La battaglia di Aquirama

romanzo fantasy

La battaglia di Aquirama, romanzo fantasy dello scrittore Andrea Zanotti

Titolo: La battaglia di Aquirama
Autore: Andrea Zanotti
Genere: fantasy
Costo: euro 2.49

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Trama

Dalla sua fondazione, che la leggenda vuole sia avvenuta nella notte dei tempi per opera del divino Dragone Rosso Stige, la Città Stato di Aquirama è sempre stata libera e ricca.

La sua fortuna, frutto della disciplina militare dei sacerdoti guerrieri e dell'abilità della casta dei mercanti pare sul punto di finire. Sono secoli che il Sacro Dragone non fa la sua comparsa e da lungo tempo i mercanti antepongono l'interesse personale a quello della città. Orde di cavalieri selvaggi del Quarto dell'Aria si sono radunate a est della città. Legioni del Quarto della Terra l'assediano dalla parte opposta. Aquirama, nel mezzo, è dilaniata da lotte intestine, traditori e millantatori.

Riuscirà il Drakoi, suprema guida spirituale e militare a sconfiggere nemici interni ed esterni, o Aquirama sarà costretta a conoscere la resa, per la prima volta nella sua storia millenaria?

Recensione (a cura di Francesco Riva, Salvatore Nitti e Barbara Mariani)

Un giorno. Una battaglia. Un romanzo.

Per molti lettori un lasso temporale così breve e un argomento tanto limitato potrebbero apparire insufficienti a creare una storia di buon contenuto e interessante. Sarebbe vero, se l'autore di detto romanzo non fosse Andrea Zanotti, già conosciuto dagli utenti di Letture Fantastiche per le saghe fantasy di Mondo Uno e Mondo Due.

Infatti, in "La battaglia di Aquirama" possiamo trovare le capacità narrative e di dettaglio sociale e tecnico fantasy sperimentate nelle serie precedenti, di cui questo romanzo è del resto uno spin off.

Inoltre, definire lo scontro avvenuto presso Aquirama semplicemente come battaglia è troppo riduttivo. Prima di tutto perché esso è un vero e proprio assedio a una città e a una società particolare, quella alla cui guida è il Drakoi, una sorta di strategikon militare bizantino che, basandosi sul culto del Dragone Rosso Stige, generazione dopo generazione, funzionario dopo funzionario, è riuscito a mantenere libera e soprattutto ricca la città-stato di Aquirama.

E non è impresa da poco questa libertà, visto che gli assedianti sono i popoli del Quarto dell'Aria e del Quarto della Terra, anche loro dotati di peculiarità sociali, militari e magiche tali da affascinare il lettore e allo stesso tempo dargli una sicurezza: dopo secoli la città di Aquirama cadrà in mani nemiche, lo scontro imminente servirà solo a determinare in quali.

E' proprio contro questa presunta certezza che l'autore lotta per l'intero romanzo, mantenendo vivo l'interesse del lettore partendo da un principio che avrebbe lasciato perplesso il grande conoscitore di cose militari Sun Tzu: "Il nemico del mio nemico, è mio nemico".

Avete letto bene: ci sono solo nemici nella piana di Aquirama, nessuna alleanza è nemmeno immaginabile, qualsiasi contatto con le fazioni avverse può essere visto solo come alto tradimento. È qui che si innesta il secondo livello voluto da Zanotti per combattere la sicurezza accennata poco sopra, sfruttando intrighi e congiure. Una popolazione assediata che non voglia andare incontro al completo annientamento non può che tentare di venire a patti con gli avversari, ma senza portare questi fatti a conoscenza di colore che, come il Drakoi, per forma mentis non possono pensare alla possibilità di una sconfitta. In un assedio dove ci sono solo nemici divisi alle porte, quella stessa popolazione deve però anche scoprire chi, tra di essi, potrebbe essere un padrone più benevolo per gli interessi di questa o quella componente sociale della città o, ancora più meschinamente, per i propri interessi personali. Tra i primi, i ricchi mercanti di Aquirama preferirebbero arrendersi tra le braccia delle centurie del Quarto della Terra, mentre tra i secondi, Solfy, moglie del lanista Lotario proprietario dei più famosi schiavi-gladiatori della città, ha idee diametralmente opposte, vedendo nei barbari del Quarto dell'Aria gli unici in grado di apprezzare appieno i combattimenti nell'arena e quindi, in maniera indiretta, capaci di garantirle il mantenimento della propria posizione preminente dopo la caduta della città.

Eppure, in mezzo a queste manovre segrete, ai movimenti d'avvicinamento degli eserciti nemici, al panico e al terrore che si va diffondendo per le strade, c'è ancora chi ha ben chiara l'unica vera via d'uscita dal disastro imminente rimasta ad Aquirama. I Romani avrebbero detto divide et impera, ma nella piana oltre le mura assediate della città, dove come sappiamo ci sono solo fazioni di inconciliabili nemici, è più semplice tradurre quella locuzione in "facciamo scontrare i due eserciti assalitori e che si scannino tra loro".

Scopriremo così gli odi generazionali, le imprudenze e le brillanti manovre di legionari, amazzoni, guerrieri tribali e molti altri che sfideranno il destino spingendo più vicina la vittoria ora da una parte ora dall'altra. I dettagli degli scontri sono verosimili e certamente avvincenti. Da parte nostra è stata particolarmente apprezzata la presenza di diverse mappe tattiche, necessarie per non perdersi mai nelle complesse descrizioni degli scontri raccontati da Zanotti.

Ma i pregi e i difetti degli uomini resteranno importanti finché sarà ancora alto il sole.

Ricordate? Avevamo accennato all'inizio di questa recensione che il romanzo raccontava gli avvenimenti di una sola giornata.

Ed è durante la Notte che il romanzo aumenta il proprio appeal, prepotente. La magia ne diventerà padrona, attraverso un'incredibile escalation del conflitto, in cui gli Evocatori delle parti contrapposte inizieranno a gettare nella mischia creature sempre più potenti, dai Giganti di Pietra alle Foreste di Pilastri, dagli Zefiri ai Geni, secondo la propria appartenenza e scuola di magia.

La drammaticità dell'evoluzione degli eventi è molto ben descritta dall'autore e si riesce a cogliere appieno la follia e la disperazione montanti, innescate dalla frenesia della battaglia e dall'andamento alterno delle azioni, che colpiscono ora una ora l'altra delle fazioni in lotta fino a far degenerare l'assedio in uno scontro di civiltà, dove non contano più gli interessi iniziali che avevano spinto alla battaglia, ma solo l'annientamento dei costumi, delle regole sociali, della stessa esistenza di tutti coloro che si affrontano sul campo di battaglia.

Si deve vincere, in ogni modo e a qualunque costo, anche rischiando di evocare gli Elementali dell'Aria e della Terra - spiriti, dei o chissà cos'altro siano - controllabili quanto lo potrebbe essere la distruzione apportata da migliaia di missili nucleari una volta lanciati contro il nemico.

Il crescendo irresistibile di morte, eroismo e magia nel corso della Notte, verso il per nulla scontato finale, è forse la parte migliore del romanzo, perché sgretola progressivamente la sicurezza originariamente avuta dal lettore e la trasforma dalle fondamenta. Nella propria mente la domanda dominante non sarà più se la città di Aquirama riuscirà o meno a evitare il fato che pareva segnato all'inizio del romanzo, ma ci si chiederà piuttosto se il mondo stesso sopravviverà alla battaglia scatenata per la conquista delle sue mura. Si passerà da uno scontro tra le forze e le debolezze degli uomini a quello tra le potenze incommensurabili degli elementi che regolano la Natura, in un solo giorno, in un solo romanzo corale.

Un'esperienza epicamente fantasy.

Nota: Per dare la possibilità ai lettori di testare il romanzo e di procedere all'acquisto solo se risulti di loro gradimento, è stato predisposto l'ebook "La Battaglia di Aquirama - Giorno" e inserito in download gratuito sui diversi store on line.

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