I serial killer, gli spree killer e gli autori di omicidi di massa sono categorie di criminali che commettono omicidi multipli, ma differiscono in modo significativo per caratteristiche temporali e spaziali, motivazioni e modelli comportamentali. Comprendere queste distinzioni è fondamentale per le definizioni giuridiche, le valutazioni psichiatriche e il trattamento penale. Questo approfondimento esplora tali differenze e somiglianze dal punto di vista del common law statunitense e del diritto italiano, concentrandosi sia sulle normative penali sia sulle interpretazioni psichiatriche.
Omicidi in serie simili possono essere stati commessi da diverse classi di assassini.
Definizioni e distinzioni
Nel contesto del common law statunitense, un serial killer è tipicamente definito come un individuo che uccide due o più persone in eventi separati con un significativo periodo di pausa tra ogni omicidio. Questi episodi di omicidio hanno solitamente uno scopo psicologico, legato alla gratificazione o a motivi specifici, e l'autore segue uno schema o seleziona vittime che corrispondono a un profilo particolare. Al contrario, uno spree killer (o assassino compulsivo) è qualcuno che commette due o più omicidi in luoghi diversi senza quasi alcuna pausa tra un omicidio e l'altro. La serie di omicidi si svolge in un breve lasso di tempo, ma in luoghi diversi. I killer di massa, a differenza dei serial killer o degli spree killer, uccidono tre o più persone in un unico evento o in incidenti strettamente collegati, in genere in un unico luogo, senza alcun periodo di pausa. Esempi classici sono le sparatorie nelle scuole, gli attacchi terroristici o gli stermini familiari.
Il diritto penale italiano non classifica esplicitamente gli assassini come serial killer, assassini compulsivi o assassini di massa. Il codice penale italiano classifica invece l'omicidio in modo generalizzato, con forme aggravate come gli omicidi multipli definiti come omicidio plurimo. La legge si concentra maggiormente sulle circostanze che circondano l'atto, tra cui la premeditazione, la crudeltà e il fatto che gli omicidi siano stati commessi durante la commissione di altri reati. Sebbene la terminologia sia diversa, il sistema giuridico affronta gli omicidi multipli attraverso pene più severe nell'ambito delle leggi sull'omicidio. Le perizie psichiatriche forensi in Italia classificano i trasgressori principalmente in base al loro disturbo mentale o alla loro responsabilità penale, piuttosto che in base a tipologie comportamentali come negli Stati Uniti.
Profili psichiatrici
Dal punto di vista psichiatrico negli Stati Uniti, i serial killer mostrano caratteristiche associate alla psicopatia, tratti narcisistici o disturbi antisociali della personalità. I loro omicidi spesso forniscono gratificazione psicologica, sia che derivino dal brivido, dal controllo o da motivazioni sessuali. I killer compulsivi tendono a essere più impulsivi ed emotivi, con atti caratterizzati da stress acuto o rabbia. Gli autori di omicidi di massa invece soffrono di forme di depressione, psicosi o brevi stati reattivi scatenati da rancori o convinzioni ideologiche.
In Italia, la psichiatria forense si concentra sulla valutazione della responsabilità penale dell'autore del reato, valutando il suo stato mentale al momento del crimine. Gli individui che commettono omicidi multipli vengono sottoposti a valutazioni per individuare psicosi, disturbi della personalità, disabilità intellettive o altre malattie mentali. L'attenzione si concentra sulla mens rea dell'individuo, ovvero la sua capacità di comprendere ed essere responsabile delle proprie azioni, piuttosto che sulla profilazione basata su categorie specifiche di assassini. La valutazione psichiatrica influenza la scelta se il colpevole debba essere sottoposto alla tradizionale pena detentiva o ricoverato in strutture psichiatriche se ritenuto legalmente incapace di intendere e di volere.
Trattamento penale
Nel common law statunitense, il sistema giuridico non sempre distingue tra serial killer, spree killer o assassini di massa in termini di accuse; tuttavia, a seconda dell'intenzionalità, della premeditazione e di altri fattori, si applicano diversi gradi di omicidio e accuse speciali come l'omicidio aggravato. La pena può variare dall'ergastolo alla pena di morte, a seconda delle leggi statali e della natura dei reati. Alcuni Stati hanno leggi specifiche che trattano le sparatorie di massa e il terrorismo. Sebbene esistano difese psichiatriche come l'infermità mentale o la capacità ridotta, la maggior parte dei responsabili di questi crimini viene ritenuta legalmente sana di mente e pienamente colpevole.
Il codice penale italiano persegue questi assassini in base agli articoli generali relativi all'omicidio, con pene più severe quando sono coinvolte più vittime. La legge non prevede categorie giuridiche separate per i diversi tipi di omicidio multiplo, come gli omicidi seriali o di massa. Le pene possono includere l'ergastolo e misure di sicurezza come il ricovero psichiatrico obbligatorio. L'Italia ha codificato la difesa per infermità mentale e i trasgressori affetti da gravi malattie mentali possono essere ricoverati in istituti psichiatrici anziché nelle carceri tradizionali. Le perizie psichiatriche sono una componente fondamentale dei procedimenti giudiziari per determinare la responsabilità del trasgressore e le pene adeguate.
Somiglianze e differenze
Sia il sistema giuridico statunitense sia quello italiano riconoscono la gravità degli omicidi multipli e impongono pene più severe di conseguenza. Tuttavia, gli Stati Uniti utilizzano una terminologia e una classificazione esplicite per i serial killer, gli assassini compulsivi e gli autori di omicidi di massa, riflettendo le distinzioni criminologiche e facilitando la profilazione da parte delle forze dell'ordine. Al contrario, il sistema di diritto penale italiano pone l'accento sulle circostanze del reato e sullo stato di salute mentale dell'autore piuttosto che sulle tipologie criminali. Le valutazioni psichiatriche in entrambi i paesi svolgono un ruolo cruciale, ma variano nella procedura; gli Stati Uniti spesso integrano la profilazione psicologica e la testimonianza di esperti in un sistema contraddittorio di common law, mentre l'Italia segue una struttura di civil law con valutazioni psichiatriche forensi formali integrate nel sistema giudiziario. Inoltre, gli Stati Uniti consentono la pena capitale in alcuni stati e tipicamente ricorrono al carcere per i criminali condannati, mentre l'Italia non ha la pena di morte e istituzionalizza alcuni criminali malati di mente in ospedali psichiatrici forensi.
Conclusione
I fenomeni dei serial killer, degli assassini compulsivi e degli autori di omicidi di massa presentano sfide complesse all'intersezione tra diritto e psichiatria. Il common law statunitense distingue questi criminali con definizioni e classificazioni penali specifiche, combinando solide valutazioni psichiatriche con procedimenti penali. Il diritto italiano, pur affrontando reati simili, lo fa senza le etichette categoriche utilizzate negli Stati Uniti, concentrandosi invece sulle valutazioni della salute mentale per orientare la responsabilità penale e la determinazione della pena. Attraverso la comprensione di questi diversi quadri normativi, i professionisti del diritto e gli psichiatri forensi possono affinare la cooperazione transnazionale, migliorare i risultati della giustizia penale e fornire un'assistenza e una gestione più articolate sia per i criminali sia per le vittime.
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