True crime: gli omicidi di Hinterkaifeck

a cura di Gianluca Turconi

Situata nei boschi fuori dalla città bavarese di Gröbern, a circa un’ora di macchina da Monaco, la fattoria di Hinterkaifeck era situata nel territorio di Waidhofen. Era la casa della trentacinquenne Viktoria Gabriel e dei suoi due figli, Cäzilia di 7 anni e Josef di 2 anni, oltre che degli anziani genitori Andreas e Cäzilia Gruber. Tutti, nessuno escluso, furono assassinati presumibilmente il 31 marzo 1922 con modalità brutali che sconvolsero la comunità rurale, incapace di comprendere tanta violenza anche contro bambini indifesi. Gli omicidi di Hinterkaifeck sono diventati da allora un’ossessionante storia criminale di mistero e indagini senza sbocchi che ha attirato l’attenzione di appassionati di true crime, storici e investigatori dilettanti.

La fattoria di Hinterkaifeck - Immagine in pubblico dominio, fonte Wikimedia Commons, utente Fourthords

La fattoria di Hinterkaifeck.

Inquietanti eventi alla fattoria Hinterkaifeck

Circa una settimana prima del 31 marzo, il contadino Andreas Gruber notò qualcosa di strano nella sua fattoria: una serie di impronte di passi umani che partendo dal vicino bosco raggiungevano casa sua, ma senza che poi ve ne fossero altre in allontanamento da essa.

Gruber non denunciò mai i passi alla polizia, pur parlandone coi vicini, poiché la piccola fattoria tedesca era considerata un luogo relativamente tranquillo e sicuro.

Questo non fu comunque il primo fatto strano avvenuto alla fattoria.

Andreas Gruber raccontò agli stessi vicini di aver sentito rumori di passi in soffitta e di aver scoperto strani ritagli di giornale nella fattoria, indizio che qualcuno avrebbe potuto osservare o pedinare la famiglia. Tuttavia quando aveva perquisito la soffitta, non aveva trovato nessuno e una volta chieste informazioni sugli abbonati al giornale nella zona, si era sentito rispondere che non ve n’era nessuno.

In precedenza, nel settembre 1921, la storica domestica della famiglia si era licenziata improvvisamente, portando come causa il fatto che la fattoria fosse infestata da oscure presenze maligne. Con la stessa motivazione aveva cercato di convincere la nuova domestica, Maria Baumgartner, a rifiutare il lavoro.

La scena del crimine

Alla fine la famiglia Gruber persuase la nuova domestica ad accettare l’impiego. Lei giunse alla fattoria proprio il 31 marzo 1922, accompagnata dalla sorella, probabilmente l’ultima persona ad aver visto vivi la famiglia Gruber e Maria Baumgartner.

Quella sera stessa, i Gruber e la domestica sarebbero stati assassinati, almeno secondo la linea temporale stabilita dalle successive indagini di polizia. Tuttavia passarono diversi giorni prima che gli omicidi fossero scoperti. Il giorno successivo, un paio di persone del posto si fermarono alla fattoria Hinterkaifeck, ma non trovarono eccessivamente sospetto il fatto che la famiglia non rispondesse, in quanto avevano la reputazione di starsene per conto loro. Uno dei visitatori, assunto per una riparazione meccanica, rimase sul posto per ben quattro ore. Una volta terminato il lavoro, se ne andò, non prima di aver notato che la porta del fienile era aperta e il cane era legato fuori. Non se ne preoccupò più di tanto, nonostante non avesse mai visto o sentito la famiglia mentre lavorava.

Giorni dopo gli omicidi, i vicini si preoccuparono quando la famiglia Gruber non si presentò nella chiesa di cui era assidua frequentatrice e non si occupò dei suoi impegni quotidiani, compreso accompagnare a scuola la piccola Cäzilia.

Alla fine la voce cominciò a diffondersi e il 4 aprile, un vicino di nome Lorenz Schlittenbauer arrivò alla proprietà insieme ad altri due uomini per cercare i Gruber. Li trovarono proprio nel fienile, massacrati.

Si accorsero subito che i cadaveri appartenevano ad Andreas Gruber, a sua moglie Cäzilia, a sua figlia Viktoria Gabriel e alla piccola Cäzilia Gabriel. L’autopsia dei corpi eseguita il giorno seguente rivelò che la famiglia era stata ferocemente uccisa con una zappa o un piccone.

Poco dopo, all’interno della casa, furono trovati i corpi di Maria Baumgartner e del membro più giovane della famiglia, Josef.

La trentacinquenne Viktoria Gabriel, una delle vittime intorno alla cui vita si addensarono molti sospetti - Immagine in pubblico dominio, fonte Wikimedia Commons, utente Yfyyejgjwguj

La trentacinquenne Viktoria Gabriel, una delle vittime intorno alla cui vita si addensarono molti sospetti.

La difficile indagine

Uno degli aspetti più sconcertanti degli omicidi di Hinterkaifeck è la scarsità di indizi tangibili lasciati dai colpevoli. L’assenza di un movente riconoscibile, unita alla natura metodica del crimine, ha portato gli investigatori professionisti e dilettanti a ipotizzare varie teorie, dalla vendetta personale a individui disturbati in cerca di un macabro brivido. L’aspetto più disturbante della vicenda si ebbe quando fu chiaro che, chiunque fosse stato l’assassino, era rimasto nella fattoria per diversi giorni, badando agli animali e addirittura preparandosi i pasti nell’abitazione principale in cui giacevano i cadaveri della domestica e del piccolo Josef.

Lunghi interrogatori dei vicini effettuati dalla polizia e ulteriori indagini rivelarono altri dettagli inquietanti dell’assassino. Nei giorni successivi agli omicidi, i testimoni avevano notato del fumo uscire dal camino della casa e molti affermarono di aver visto un uomo aggirarsi per la proprietà, ma tutti avevano creduto si trattasse del vecchio Andreas Gruber.

I molti sospettati

All’epoca vi furono diversi sospettati importanti, tra cui il defunto marito di Viktoria Gabriel.

Emersero infatti dettagli inquietanti sulla famiglia Gruber. Per esempio, nel 1914, Andreas Gruber fu condannato a un anno di prigione per incesto, mentre Viktoria fu condannata a un mese di reclusione per lo stesso motivo.

Una teoria al limite dell’implausibile coinvolse perciò Karl Gabriel, marito di Viktoria, il corpo del quale non era mai stato ritrovato in trincea sebbene fosse stato dichiarato caduto in combattimento proprio nel 1914 durante la Prima Guerra Mondiale. La condanna per incesto e gli anni di nascita dei bambini di casa Gruber, entrambi successivi alla morte del marito di Viktoria, fecero subito pensare alla ristretta comunità di campagna che il nonno fosse il loro vero padre o che Viktoria avesse un amante segreto. Si arrivò addirittura a ritenere che suo marito non fosse realmente morto e che avesse scoperto la relazione incestuosa tra la moglie e il padre di lei, finendo con lo sterminare la famiglia (domestica inclusa) in un impeto d’ira. Non aiutò il fatto che parecchie persone, negli anni successivi, abbiano affermato di aver visto un uomo corrispondente alla descrizione di Karl Gabriel nella zona, durante e dopo gli omicidi.

Altri proposero storie simili, sostituendo Karl Gabriel con il nuovo possibile amante di Viktoria, forse proprio Lorenz Schlittenbauer, l’uomo che aveva inizialmente scoperto i corpi.

Le azioni di Schlittenbauer dopo la scoperta avevano certamente minato la sua credibilità, in particolare il fatto che avesse toccato a più riprese i corpi sulla scena del crimine. Mettendo insieme i vari tasselli derivati dagli interrogatori e dall’analisi della scena del crimine, la polizia arrivò alla poco rassicurante conclusione che l’assassino o gli assassini erano stati presenti in casa il giorno del ritrovamento e nessuno li aveva notati uscire.

Durante l’interrogatorio dell’ex domestica dei Gruber, Kreszenz Rieger, si scoprì che un uomo di nome Josef Thaler aveva visitato la fattoria e proprio su di lui e sul fratello, conosciuti per piccoli furti e rapine, si concentrarono i sospetti degli inquirenti.

Tuttavia, sebbene i fratelli Thaler fossero fortemente sospettati, la polizia trovò denaro, oro e gioielli lasciati a casa Gruber dopo gli omicidi, un bottino che non sarebbe mai stato trascurato da individui dediti ai reati contro il patrimonio.

L’omicida era stato invece metodico nell’esecuzione del proprio intento criminale e non si era fermato davanti a nulla, nemmeno alla tenera età del secondo figlio di Viktoria. All’apparenza il movente pareva personale oppure una completa mancanza di empatia umana, al limite della sociopatia.

Lapide commemorativa per le vittime degli omicidi di Hinterkaifeck - Immagine rilasciata sotto licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported, fonte Wikimedia Commons, utente Magnus Manske

Lapide commemorativa per le vittime degli omicidi di Hinterkaifeck.

Fu per questo motivo che nel piccolo paese gli occhi della gente tornarono a guardare Lorenz Schlittenbauer.

Era la guida turistica della cittadina e l’uomo che aveva scoperto i corpi, ma aveva anche mai chiariti legami segreti con la famiglia uccisa che lo resero il perfetto sospettato.

Durante un formale interrogatorio di polizia, Schlittenbauer chiarì i suoi rapporti con i Gruber, dichiarando di essere il padre di Josef e di aver spostato i cadaveri nel fienile unicamente per cercare il figlio, non avendolo visto al ritrovamento dei corpi. Tuttavia la sua posizione si aggravò quando le autorità vennero a sapere che Viktoria voleva un mantenimento per il bambino, rendendo alquanto sospetta la dichiarazione di Schlittenbauer, oberato da problemi finanziari in quanto aveva già un’altra famiglia da mantenere. I due amanti erano stati visti discutere più volte, fino al giorno precedente gli omicidi. Ciononostante, la polizia non riuscì a trovare prove convincenti che lo ponessero sulla scena del crimine nel giorno in cui presumibilmente la famiglia Gruber era stata sterminata e perciò furono costretti a lasciare cadere le accuse.

Caso ancora aperto

Ormai senza piste da seguire, l’indagine cominciò a languire e alla fine fu archiviata, ma l’interesse popolare per il caso, visti gli elementi tra il paranormale e il morboso, non cessò mai. Nel suo libro true crime intitolato Hinterkaifeck: Spuren eines mysteriösen Verbrechens (“Hinterkaifeck: tracce di un crimine misterioso”, ultima edizione 2007), lo scrittore Peter Leuschner spiegò come i corpi della famiglia Gruber e della cameriera furono decapitati non molto tempo dopo le autopsie e i teschi inviati a Monaco, dove furono esaminati alla ricerca di indizi metafisici. Furono interpellate anche alcune chiaroveggenti per avere almeno qualche indizio su come proseguire le indagini, senza ottenere nulla. Dopo oltre un secolo dalla macabra scoperta in quella fattoria bavarese, l’identità dell’assassino e il movente del crimine rimangono sconosciuti. Ciononostante, sempre nel 2007, l’Accademia di Polizia di Fürstenfeldbruck ha preso in carico l’omicidio di Hinterkaifeck come caso irrisolto.

Con molta probabilità, i colpevoli sono ormai deceduti, a meno che non fossero gli spiriti maligni infestanti la fattoria secondo la domestica Kreszenz Rieger fuggita dalla casa prima che la sfortunata Maria Baumgartner la sostituisse...

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