Brandon Sanderson è uno degli autori fantasy attuali più seguiti e venduti e viste le sue capacità di creare mondi e sistemi magici, unite a quelle scrittorie, si può capire il motivo; non per niente è stato scelto per portare a conclusione La Ruota del Tempo dopo la scomparsa del suo creatore, Robert Jordan. Tuttavia, non si può non notare che qualcosa a un certo punto è cambiato. Ma andiamo con ordine.
Raggiunto un picco artistico ne "La Via dei Re", l'autore fantasy Brandon Sanderson ha subito una trasformazione nelle proprie opere.
Sanderson esordisce con Elantris nel 2005, mostrando un mondo interessante e una buona capacità di coinvolgere il lettore con personaggi e trama ben realizzati; il finale troppo veloce e magari anche affrettato va a intaccare un poco il valore dell'opera, ma l'autore, grazie a questo lavoro, si è fatto apprezzare e la conferma arriva l'anno successivo con Mistborn: L'Ultimo Impero, primo volume di una trilogia che consoliderà il suo successo, avviandolo verso la consacrazione di uno degli scrittori fantasy più apprezzati. L'estro di Sanderson viene proprio mostrato dal progetto che ha per la saga di Mistborn: raccontare la storia del mondo di Scadrial (dove si svolgono le vicende) attraverso tre epoche differenti. Mentre la prima trilogia narra le vicende di un mondo medievale (2006-2008), la seconda è calata in un'epoca ottocentesca, dove si sta sviluppando una civiltà industriale (2011-2022); la terza, in fase di realizzazione, sarà ambientata in un mondo futuristico, di cui ancora non si sa molto.
Non ci si può poi dimenticare de Il Conciliatore uscito nel 2009 e proprio su questo anno bisogna porre attenzione, perché sarà quello in cui uscirà Presagi di Tempesta, dodicesimo romanzo de La Ruota del Tempo e primo dei tre volumi conclusivi della lunga saga di Jordan in cui Sanderson ha dato il contributo; si può dire che il 2009 è stato il punto di svolta nella carriera di Sanderson, il trampolino che lo ha lanciato definitivamente.
Non bastasse questo, Sanderson nel 2010 ha avviato il suo progetto più ambizioso e imponente, Le Cronache della Folgoluce, che come lunghezza e complessità è pari a quello de La Ruota del Tempo. Non solo, tale saga (che conterà dieci volumi stando a quanto riferito dall'autore) farà da raccordo ad altri romanzi realizzati dall'autore, quali Il Conciliatore e Mistborn, per citarne alcuni, perché il tutto fa parte del Cosmoverso, l'universo che racchiude buona parte delle storie che Brandon ha realizzato. Con La Via dei Re, primo romanzo di questa serie, Sanderson realizza la sua opera migliore, quella che più di tutte dimostra il suo estro e le sue capacità; naturalmente il giudizio può essere soggettivo, ma è innegabile l'epicità che si respira nelle pagine di questo libro. Epicità che viene confermata con i successivi tre romanzi della serie.
Sanderson a questo punto sembra non conoscere pause, è una fucina di idee: c'è la saga degli Eliminatori (si è dinanzi a una serie di stampo supereroistico, distaccandosi dal fantasy finora visto), Il Ritmatista, la serie di Skyward (ambientazione di fantascienza), solo per parlare di quelle arrivate in Italia (Alcatraz, Infinity Blade, Legion non sono state ancora tradotte e pubblicate nel nostro paese). Ed è a questo punto che si comincia a notare un cambiamento nelle sue opere: l'elevato numero di pubblicazioni ha fatto segnare un calo di qualità nei suoi lavori, che mancano dello spessore dei suoi primi scritti, risultando più commerciali, più semplici e meno strutturati.
Non solo: Sanderson sembra aver virato verso lo young adult, come si è cominciato a notare con la saga degli Eliminatori, con alcuni elementi caratteristici del genere, ovvero personaggi adolescenti che nei momenti meno opportuni pensano ai loro problemi amorosi. La serie si mantiene buona, gli scivoloni sono limitati e questo non va a inficiare più di tanto sull'opera, però è un avviso della strada che si sta intraprendendo e che viene visto abbastanza bene in Skyward dove, dopo i primi due buoni romanzi (2018 e 2019), scade nel quarto libro (2023) con i suoi toni adolescenziali, rovinando quanto di buono realizzato.
Purtroppo questo calo lo si avverte anche nella Seconda Era di Mistborn, con Il metallo Perduto (2022) che non si dimostra all'altezza dei precedenti, soprattutto del buonissimo Le Ombre Residue (2015); una scelta poco apprezzata, dove ci sono anche cadute di stile con personaggi che fanno gare di rutti e parlano di flautolenze. Caduta di stile che, purtroppo, si era già vista nell'ottimo Parole di Luce (2014, secondo volume delle Cronache della Folgoluce), perché sentire parlare di bisogni fisiologici fatti dentro l'armatura rovina l'atmosfera di epicità creata.
Il calo lo si vede anche nel quinto volume della Cronache della Folgoluce, Vento e Verità, purtroppo non all'altezza dei quattro romanzi precedenti: troppo lungo in alcune parti, privo di quel mordente che aveva reso la storia così avvincente fino a questo punto.
Benché il valore di Brandon Sanderson non sia in discussione, non si può non notare come anche lui, a un certo punto, dopo aver ottenuto notorietà e successo, si sia adeguato alla commercialità e al mercato, virando verso lo young adult. Sicuramente questo in termini di vendite, nell'immediato, porta risultati, ma alla lunga risulterà essere una scelta vincente?
Visto il gran numero di autori che si dedicano allo young adult, non c'è bisogno che Sanderson entri a far parte delle loro file. Ciò che ci si auspica è che l'autore, a lungo apprezzato da molti, ritorni alle origini, puntando meno sulla quantità e più sulla qualità. Soprattutto, ritrovi quello spirito che sta mancando nei suoi ultimi lavori.
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