Dark vs. High fantasy

a cura di Fantom Caligo

Finalmente la Fase 2 per il ritorno alla normalità nella convivenza col Coronavirus è cominciata. Ma ciò non deve distoglierci dalla nostra unica ragione di vita: capire chi è cosa.

Balck company - Immagine utilizzata per uso di critica o di discussione ex articolo 70 comma 1 della legge 22 aprile 1941 n. 633, fonte Internet

Stavolta la nostra battaglia tocca il filo conduttore della storia umana. Prego i più sensibili di trattenere le lacrime, perché comunque siamo in guerra.

Oggi su Letture Fantastiche andrà di scena l'eterna lotta tra il bene e il male. Luce e oscurità si sfideranno per l'ultima volta, segnando per sempre il destino del mondo (spariamola grossa, tanto per creare un po' d'atmosfera).

Dark vs. High Fantasy

Mi ronzano già le orecchie nell'udire i critici "Sì, ma Fantom, questa distinzione è facile. D'altronde ce lo avevi già detto nell'articolo precedente!"

E quante volte devo dirvelo di non fidarsi mai d'un malvagio autore dark fantasy! Un tempo questa distinzione era facile, prima che la creatività dei maestri decidesse d'abbattere tutte le barriere immaginabili.

Se nel primo articolo abbiamo visto come le categorie a volte siano vaghe, in questo ci soffermeremo sul secondo fattore che ha fatto proliferare etichette e sottogeneri, ossia la creatività degli autori.

High Fantasy

L'High è il sottogenere più famoso del fantasy e uno tra quelli più facilmente individuabili (prima che i generi cominciassero a mischiarsi). Pochi sanno che è pure uno dei più antichi. The Well at The World's End (1896) di Williams Morris non solo è considerato come il capostipite del genere, ma ha anche ispirato due dei padri fondatori dell'High Fantasy moderno, ossia un certo Tolkien e quel tizio chiamato Lewis.

In questo articolo, per non perderci in mille puntualizzazioni, Epic Fantasy e High Fantasy saranno usati come sinonimi.

Comunemente l'High Fantasy possiede queste caratteristiche [nota 1]:

  • un mondo immaginario (totalmente inventato, o mondo parallelo collegato al nostro);
  • una battaglia tra il bene e il male, e/o in ogni caso un tema epico, con conseguenze disastrose se l'eroe fallisce;
  • generalmente libri a più volumi, immenso cast di personaggi in un arco di tempo medio/lungo;
  • magia presente;
  • presenza di razze non umane;
  • tecnologia medievale e struttura feudale.

Come possiamo vedere, abbiamo tutti gli elementi per poter definire il genere (setting, tecnologie, tipologia di mondo, presenza/assenza magia). In questo genere possono ricadere anche romanzi romance fantasy, a patto che rispettino le caratteristiche sopra espresse.

Siamo pronti, abbiamo capito cosa è l'High Fantasy. Prima di cominciare la battaglia, occorre ricordare la (non) definizione di Dark Fantasy e il gioco è fatto. Il Dark Fantasy incorpora qualche elemento horror.

Gli schieramenti sono pronti, il sangue già scorre sulle strade...

Vi piacerebbe! Purtroppo prima di passare allo scontro finale, dobbiamo affrontare un altro passaggio. Se le prime opere High Fantasy (es: Signore degli Anelli, Shannara, Avalon - solo per citare alcuni tra le più famose) sono facilmente etichettabili, con il tempo e la fusione dei generi definire l'high fantasy non è diventato così semplice.

Un esempio concreto può chiarire la situazione. Secondo il sito Best Fantasy Books [nota 2], uno dei migliori secondo la mia opinione, nelle prime posizioni dei 50 migliori libri Epic Fantasy ci sono [nota 3]:

  1. I Giardini della Luna (Erikson - Primo libro preso come esempio della serie Malazan);
  2. Cronache del Ghiaccio e del Fuoco/Games of Thrones (Martin);
  3. La Via dei Re (Sanderson);
  4. Il Signore degli Anelli (Tolkien);
  5. La Prima Legge (J. Abercrombie);
Il Signore degli Anelli - Immagine utilizzata per uso di critica o di discussione ex articolo 70 comma 1 della legge 22 aprile 1941 n. 633, fonte Internet

Lasciamo stare i commenti sulle classifiche, la guerra la faremo dopo. Questo elenco ci dice invece un'altra cosa: che la percezione dell'High Fantasy è cambiata, non a livello teorico, ma nella pratica. Abercrombie, Erikson e Martin sono indicati come esponenti del grimdark (nella prossima puntata vedremo che cosa è), genere solitamente messo in contrasto con l'High Fantasy, in particolare ai romanzi di stampo Tolkeniano. Eppure il portale li mette nella stessa categoria?

Come mai?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo toglierci i panni dei lettori e dei critici per metterci in quelli degli autori, in particolare mentre attingono dagli scritti precedenti. La lista degli autori citati è solo esemplicativa. Quindi nessuno se la prenda se alcuni nomi importanti sono stati lasciati fuori.

Se fossimo nati negli anni '70 del secolo scorso, i nostri punti di riferimento sarebbero stati Tolkien, Brooks, Le Guin. In altre parole, l'unico nostro spunto sarebbe stato l'High Fantasy duro e puro. Ma qualcuno di noi, leggendo i classici, comincia ad avere delle idee innovative.

Bene, ora siamo negli anni '80. Prendono corpo i lavori di Weis/Hickman e Gimmel (100% Epic), ma scoppia il fenomeno Cook (Dark Fantasy) e Salvatore gioca tra i due generi . La platea a cui ispirarsi si allarga: cominciano a circolare storie più cupe, i protagonisti possono essere al servizio di forze oscure. Ma qualcuno di noi, leggendo i nuovi classici, comincia ad avere idee innovative.

Anni '90: Jordan (100% Epic), Martin (???), Hobb (???), Eriksen (???) e citiamo anche Pulman che ha un fantasy particolare. Ormai la frittata è compiuta: i canoni classici dell'High Fantasy sono rimescolati. Nuovi termini (senza una vera e propria definizione) vengono creati per classificare gli scritti, ma non tutti sono d'accordo (chi di noi non ha visto Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco classificate in maniera diametralmente opposta?). Facciamo un esempio: è vero che Erikson ha scene crude, però c'è molta magia e i vari protagonisti sono impegnati in missione vitali per il mondo di Malazan. Allora Erikson è High Fantasy? Se proseguiamo a porci domande, arriviamo a certe discussioni sul web, dove ognuno riesce a trovare elementi per giustificare la sua tesi. Il motivo è che i generi si sono mischiati, quindi gli autori tendono a incorporare più aspetti. E i critici talvolta invece di diminuire la confusione, la aumentano.

Tutti considerano Martin come il fondatore del grimdark. Alcuni critici e scrittori considerano il grimdark in antitesi con il fantasy tolkeniano. Martin, però, sì è sempre detto estimatore del genio inglese. Come dire che il capo ultras dell'Inter è un grande estimatore della Juventus. O Martin si è ispirato all'autore sbagliato o qualcuno ha commesso qualche errore nel mettere i due generi uno contro l'altro.

Siamo arrivati al grande mix.

A ogni decade s'aggiungono autori che ampliano i confini e le interpretazioni precedenti e ci sono sempre più libri dai quali attingere. Oggi non è più così facile stabilire confini netti, anche perché molto cambia a secondo delle interpretazioni di chi fa la classificazione.

Ma ora basta con le ciance e filosofie: l'ora della vendetta è arrivata. Prepariamoci come al solito alla guerra. Tradite le persone che vi sono care, diventate hater dei vostri migliori amici, bannate i vostri genitori dai social! In guerra tutto è concesso e noi stiamo combattendo una battaglia.

L'High Fantasy si prepara all'attacco con Tolkien (Il Signore degli Anelli) e Lewis (Cronache di Narnia). Sulle fasce troviamo una scatenata U. Le Guin (Earthsea) e T. Brooks (Shannara) pronti a colpire. R. Jordan (Ruota del Tempo) smista palloni per un C. Paolini (Eragorn) particolarmente ispirato supportato dalla coppia Weis/Hickman (Dragonlance). Erikson (Malazan dei Caduti) e Martin (Cronache del Ghiaccio e del Fuoco) osservano tutto dalla panchina.

Chiaramente in fuori gioco (ma tanto ha corrotto l'arbitro), il Dark Fantasy risponde con una rinnovata formazione: a condurre il gioco stavolta è Martin (Cronache del Ghiaccio e del Fuoco) che serve un'ottima palla a Erikson (Malazan dei Caduti) che sfrutta un canale (chicca per gli amanti della saga) per servire Abercrombie (Prima Legge) che ammazza il portiere avversario (R. Salvatore, Forgotten Realms)

Partita sospesa

Si scopre che R. Salvatore è un autore sia Dark che High.

La vittoria viene assegnato a tavolino all'High Fantasy con proteste e tafferugli sugli spalti. Il Bene ha trionfato ancora una volta, ma state tranquilli, ritorneremo!

Dragonlance - - Immagine utilizzata per uso di critica o di discussione ex articolo 70 comma 1 della legge 22 aprile 1941 n. 633, fonte Internet

Anche perché senza noi cattivi come si fa? Leggetevi Il Signore degli Anelli senza Nazgull, Gollum e Sauron se siete capaci. La nostra vendetta è vicina, tremate!

Riassunto

Proviamo ora a fare un breve riassunto di quello che stiamo trattando. Citeremo solo i fatti salienti. Chi ha seguito il primo articolo, starà capendo che arrivare a una classificazione univoca è molto difficile.

  1. Heroic Fantasy: mondo (tendenzialmente) medievaleggiante, incentrato su un eroe (spesso non proprio santo), combattimenti arma bianca e presenza di magia;
  2. High Fantasy: mondo medievaleggiante e magico, grande cast di personaggi, le sorti del mondo sono in pericolo. Possibile mondo con poca magia;
  3. Dark Fantasy: storia fantasy, elementi horror, non ci sono limiti all'ambientazione.

Nella prossima puntata vedremo la differenza tra dark fantasy e grimdark. Stavolta sono sincero e ve lo dico con il cuore in mano. Sarà una passeggiata, tutto sarà chiaro e saprete distinguere dalla copertina se un libro è dark fantasy o grimdark.

Note

[1] What is High Fantasy.

[2] Best Fantasy Books è un portale che si occupa di tutti i sottogeneri del fantasy e comprende guide dettagliate su tutti i sub-generi.

[3] Top 50 Best Epic Fantasy.

Altri approfondimenti

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