Dieci romanzi fondamentali per chi voglia scrivere fantascienza

a cura di Andrea Micalone

Quando ci si propone di scrivere un romanzo, anche se si è autori affermati, oppure se si è scribacchini alle prime armi (soprattutto in questo secondo caso), è inevitabile paragonare il proprio lavoro con quelli più celebri che ci hanno preceduto. Le domande crescono in continuazione e paradossalmente all'aumentare delle proprie conoscenze, aumentano anche i dubbi. È vero che prima di mettersi a scrivere sarebbe necessario avere la miglior conoscenza possibile dell'argomento che si vuol trattare, ma al contempo è pur vero che non si può conoscere tutto, poiché il tempo delle nostre esistenze è limitato. Ho pensato quindi di stilare questo elenco di dieci libri che ritengo fondamentali per chi voglia scrivere fantascienza, così da dare un punto di partenza a chi volesse cominciare ora.

Copertina di una traduzione inglese di "Viaggio al centro della Terra" - Immagine in pubblico dominio, fonte Wikimedia Commons, utente John Vandenberg

Il successo internazionale di "Viaggio al centro della Terra" fu grande. Qui sopra la copertina della versione inglese del 1874.

È bene specificare che questo elenco è personale e, seppure io andrò a motivare ogni volta la ragione per cui inserisco un testo, non ci può essere una completa oggettività in simili argomenti. I romanzi importanti sono molti più di dieci e se ne potrebbero trovare altri cento altrettanto utili. E allora? Allora questi sono quelli fondamentali soltanto a mio parere.

L'elenco è strutturato in ordine di pubblicazione delle opere, dunque la 1 non è necessariamente più importante della 10.

1 - Viaggio al centro della terra, Jules Verne

Cominciamo da un romanzo che ha contribuito a creare il genere fantascientifico. Avrei potuto inserire anche "Le mille e una notte" oppure "Frankenstein", poiché sono altrettanto pionieri in questo genere, seppur in modi diversi. Ho preferito però il libro di Verne perché l'autore francese è stato uno dei primi a strutturare storie con tutti gli elementi propri della fantascienza, e cioè, come dice il termine stesso, inserendo alla base delle sue trame una "scienza fantastica". Essa va ad avviare la trama e permette di parlare di un futuro lontano, magari improbabile, ma mai inverosimile.

"Viaggio al centro della terra" si fonda su credenze scientifiche legate chiaramente al proprio tempo e oggi ampiamente confutate, ma nonostante ciò possiede tutta quella carica di avventura e mistero che, oltre alla verosimiglianza, è necessaria in un buon libro di fantascienza. Avrei potuto inserire molti altri testi di Verne, ma questo mi sembra uno dei più adatti per chi vuol cimentarsi nella scrittura, grazie soprattutto alla trama molto avvincente.

2 - La guerra dei mondi, Herbert George Wells

Uno dei primi romanzi (e sicuramente il più importante) in cui gli alieni invadono il pianeta e si dimostrano avversari temibili e spaventosi. Lo consiglio soprattutto a chi scrive con l'idea di non narrare la storia dal punto di vista delle autorità, ma dal punto di vista della gente comune che poco o nulla comprende di quel che avviene. La paura di vedere il proprio giardino messo al rogo diviene così una minaccia dal sapore molto più realistico, rispetto all'esplosione di una base militare o di un centro governativo.

3 - Alle montagne della follia, Howard Phillips Lovecraft

Se avete intenzione di scrivere un romanzo nello stile de "La cosa" di Carpenter, oppure di "Alien", non potete non leggere questo libro. Un caposaldo dell'horror fantascientifico, in cui la paura di civiltà antichissime provenienti da altri mondi si fa tangibile grazie a uno stile di scrittura attento e mai banale. È la dimostrazione che per scrivere un buon racconto fantastico bisogna essere più realistici possibili, altrimenti il risultato sarà scarso.

Mi domanderete: cosa significa essere realistici in un romanzo fantastico? Leggete questo libro e lo capirete.

Il Grande Fratello di "1984" impropriamente immaginato simile a Hitler e non a Stalin da Frederic Guimont - Immagine rilasciata sotto licenza Free Art v 1.3, fonte Wikimedia Commons, utente FaleBot

Il Grande Fratello di "1984" impropriamente immaginato simile a Hitler e non a Stalin da Frederic Guimont.

4 - 1984, George Orwell

Devo davvero spiegare perché sia fondamentale questo romanzo?

Con questo libro diviene evidente che la fantascienza può essere l'arma perfetta per parlare dei problemi dell'oggi tramite l'invenzione di futuri distopici. Leggetelo e basta.

5 - Fahrenheit 451, Ray Bradbury

Il discorso che ho fatto per "1984" vale allo stesso modo anche qui. In questo romanzo però scopriamo anche che, per fare buona fantascienza, non occorre necessariamente un'ambientazione immersa in un mondo profondamente diverso. È sufficiente parlare di persone comuni in realtà non troppo lontane dalle nostre per toccare con mano la mostruosità della vita moderna e le minacce che incombono sul nostro prossimo avvenire (se non sono già arrivate).

6 - Cronache del dopobomba (Originale: Dr. Bloodmoney, or How We Got Along After the Bomb), Philip K. Dick

Dick ha scritto moltissimi romanzi di enorme valore, ma piuttosto che parlare di quelli classici, ho preferito inserire nella lista le "Cronache" perché ha una qualità molto particolare che ritengo utilissima per un aspirante scrittore: la presenza di personaggi che sono il vero punto di forza della trama. Basti pensare a Hoppy il focomelico, oppure a Bill, il bambino mai nato. Essi, attraverso le proprie particolarità, vanno a creare una vicenda deviata e strana, una vicenda che nella scrittura insegna a non prendere mai le vie più battute.

7 - Guida galattica per gli autostoppisti, Douglas Adams

Adams, ironizzando su tutta la letteratura fantascientifica, riesce a scardinare i punti fermi di questo genere e a inventare qualcosa di nuovo che possiede un valore a sé stante. Insegna a guardare i cliché delle ambientazioni spaziali in modo diverso e, ridendoci su, ci fa comprendere quante cose assurde sia possibile rintracciare nel mondo che definiamo "normale".

Copertina di "Guida galattica per gli autostoppisti" - Immagine utilizzata con finalità di critica o discussione ex articolo 70 comma 1 della legge 22 aprile 1941 n. 633

"Guida galattica per gli autostoppisti" sfrutta i cliché dalla fantascienza per creare un'opera completamente nuova e rivoluzionaria.

8 - Preludio alla Fondazione, Isaac Asimov

Asimov è un altro di quegli autori che ha scritto decine di romanzi, diventati in gran parte classici del genere. "Preludio alla Fondazione" però non ve lo segnalo soltanto perché avvia il celebre ciclo della fondazione (in ordine cronologico, ma non in ordine di pubblicazione), bensì perché fonda tutto il proprio impianto narrativo su un semplice trucchetto di trama, un espediente che sconvolge il lettore nell'ultimo colpo di scena. Una simile idea, nonostante sia molto banale una volta appresa, sarebbe impossibile da attuare in un film o con qualsiasi altro mezzo. Non vi dico di cosa sto parlando, altrimenti sarei costretto a rivelarvi il finale. Leggete il libro e scopritelo da soli.

9 - Il giogo del tempo, Brian M. Stableford

Un romanzo completamente diverso da tutti gli altri. Quando lo lessi da ragazzo mi sconvolse profondamente, ma sono in molti a ritenerlo un lavoro non del tutto riuscito. In effetti, non è un capolavoro e inserirlo in una simile lista può essere quasi una provocazione, ma ce lo metto lo stesso. Questo libro dimostra che con mondi fantascientifici si può parlare di filosofia e di grandi temi, si può cercare di fare poesia e molto altro ancora. Stableford magari non ci riuscì a pieno, ma un aspirante autore potrebbe essere spronato a percorrere strade poco battute grazie a questo libro.

10 - Timeline, Michael Crichton

Crichton è un autore che ha una visione del genere fantascientifico molto personale. Nonostante l'enorme successo dei suoi romanzi (primo fra tutti: Jurassic Park), non possiede un eccelso valore letterario, ma mette un impegno nelle trame da non sottovalutare. In ogni sua opera egli cura alla perfezione il lato scientifico reale del testo, affinché tutto sia possibile o quasi.

In Timeline non è tanto la trama a essere meravigliosa (anzi essa è anche abbastanza banale: archeologi che tornano indietro nel medioevo e passano guai di ogni genere), ma c'è una cura nella descrizione della macchina del tempo davvero maniacale. Tutto viene spiegato con attenzione, partendo dalle teorie quantistiche più innovative sino ai dettagli più minuti, sicché il lettore finisce per credere alla reale possibilità di quello che viene raccontato. Se si vuol scrivere fantascienza di grande spessore, al giorno d'oggi bisogna essere quasi veri scienziati.

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